L’avvento dei microprocessori ha segnato una vera e propria rivoluzione in molti settori, e in quello della sicurezza gli antifurti e i sitestemi di rilevazione incendi non fanno di certo eccezione. Grazie alla miniaturizzazione della tecnologia e all’aumento della potenza di calcolo, i sistemi di sicurezza sono diventati più intelligenti, efficienti, facili da progettare, installare e utilizzare.
L’innovazione nella sicurezza per mezzo dei microprocessori
I microprocessori hanno facilitato l’interconnessione tra diversi dispositivi di sicurezza. Oggi, i sistemi di antifurto e di rilevazione incendi possono essere collegati ad internet, consentendo il monitoraggio remoto tramite smartphone o computer. Gli utenti possono ricevere avvisi immediati in caso di allerta, controllare lo stato dei dispositivi e attivare o disattivare i sistemi a distanza, aumentando la comodità e la reattività.
I sensori di nuova generazione
Anche la tecnologia dei sensori ha fatto passi da gigante grazie ai microprocessori. I rilevatori di fumi e gas sono ora dotati di microprocessori che analizzano i livelli di particolari sostanze chimiche e possono attivarsi solo quando sono presenti condizioni di rischio, minimizzando i falsi allarmi.
I sistemi di sicurezza moderni e il rapporto con i microprocessori
I sistemi moderni non solo reagiscono agli eventi, ma possono anche prevederli. Grazie ai microprocessori, i dispositivi possono effettuare autodiagnosi e inviare notifiche di manutenzione quando rilevano anomalie nel funzionamento. Questo approccio proattivo contribuisce a garantire che i sistemi di sicurezza siano sempre in ottime condizioni, riducendo il rischio di guasti in situazioni critiche.
Infine, i microprocessori consentono un alto grado di personalizzazione dei sistemi di sicurezza.
Gli utenti possono configurare le impostazioni in base alle proprie esigenze specifiche, scegliendo quali aree monitorare e quali notifiche ricevere.
Inoltre, i sistemi possono essere facilmente scalati, aggiungendo nuovi sensori e dispositivi man mano che le necessità cambiano, senza la necessità di sostituire l’intero impianto.
Alcuni esempi dei sistemi del passato e perchè non si usano più?
Settore Antifurto prima dei microprocessori:
Chi fa questo lavoro da tempo ha conosciuto bene le centrali con trimmer e levette: avevano poche zone e costavano care.
Le zone semplicemente erano suddivise per esigenza:
- una zona temporizzata per la porta d’ingresso
- una zona immediata per TUTTI i sensori volumetrici
- una zona perimetrale per TUTTE le finestre
- una per la manomissione, utilizzata per TUTTE le apparecchiature
1 o 2 grossi relè …punto.
Era complesso trovare i guasti, occorreva parecchio tempo e poteva esser necessario fare diversi tentativi.
Chi non ricorda il combinatore ADEMCO con il nastro delle musicassette avvolto ad anello chiuso con la parte metallica?
O le chiavi a ponte resistivo?
Settore Antincendio prima dei microprocessori:
Anche nel settore della rilevazione sono cambiate molte cose.
Chi non ricorda le prime centrali analogiche, con tutte le linee in partenza dalla centrale (un grande fascio di cavi in partenza e importanti lunghezze di cavo).
Una sola possibilità di individuare l’allarme: andare a vedere sul posto! In caso di un falso allarme, occorreva camminare col naso all’insù per cercare il sensore con il led acceso.
Nessuna programmazione, nessuna integrazione!
Conclusioni su i microprocessori e l’evoluzione della sicurezza
L’avvento del microprocessore ha cambiato radicalmente il mondo della sicurezza!
Si può dire che l’impatto del microprocessore nel settore degli antifurti e della rilevazione incendi è stato profondo e multidimensionale. Dalla maggiore intelligenza dei sistemi alla facilità d’uso, fino alla personalizzazione, queste innovazioni hanno reso gli ambienti più sicuri e protetti. Con l’evoluzione continua della tecnologia, possiamo aspettarci ulteriori miglioramenti e funzionalità che renderanno i sistemi di sicurezza ancora più sofisticati e reattivi, garantendo una protezione sempre più efficace contro i rischi.